Ecobonus, la bozza del decreto con i massimali di spesa
Massimali unitari di spesa e controlli a campione dell’Enea sono tra le novità principali del provvedimento sull’ecobonus appena presentato dal ministero dello Sviluppo economico (bozza del testo allegata in basso), che in sostanza conferma le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sui tagli alle agevolazioni fiscali, come peraltro già previsto dalla Legge di Stabilità 2018 e dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN, vedi anche QualEnergia.it Ecobonus e massimali di spesa, cosa potrebbe cambiare e perché).
Il decreto, ricordiamo in breve, definisce i requisiti tecnici per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti che possono accedere alle detrazioni Irpef.
L’allegato B del decreto riassume gli importi massimi ammissibili all’ecobonus per i diversi interventi nel loro complesso, con le relative percentuali che si possono detrarre, che variano dal 50% all’85% secondo il tipo di lavoro eseguito.
L’allegato I, invece, stabilisce la spesa massima specifica ammissibile all’ecobonus per 28 categorie d’intervento. In altre parole, fissa dei tetti per le singole spese che si possono portare in detrazione, calcolati in rapporto ai metri quadrati o ai kilowattora.
Ad esempio, il limite di spesa per la riqualificazione energetica complessiva è pari a 500-575 euro/mq secondo le differenti zone climatiche, mentre per le finestre con infissi nuovi si parla di 350-450 €/mq sempre in base all’area geografica in cui si trova l’immobile.
Per le pompe di calore, invece, i valori sono pari a 650-750 €/kWt secondo la potenza termica del generatore (inferiore/superiore a 35 kWt), mentre per le caldaie a condensazione i riferimenti sono 200-250 €/kWt.
Tutti i costi massimi indicati nel provvedimento includono l’Iva, le prestazioni professionali e le opere complementari che riguardano l’installazione e messa in opera delle tecnologie considerate.
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