Fotovoltaico europeo dopo i dazi: “prezzi giù del 30%, domanda su del 40%”

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Fotovoltaico europeo dopo i dazi: “prezzi giù del 30%, domanda su del 40%”

4 Settembre 2018 Articoli Cina concorrenza cinese dazi fotovoltaico Fotovoltaico importazioni mercato fotovoltaico europa nuova potenza installata Politiche prezzi fotovoltaico Rinnovabili 0

Come evolverà il mercato europeo del fotovoltaico nei prossimi mesi?

Subito dopo la decisione di Bruxelles di terminare la politica protezionista contro celle e moduli solari di silicio cristallino made in China (i dazi e i prezzi minimi d’importazione sono scaduti alla mezzanotte di ieri, 3 settembre, vedi QualEnergia.it), sono uscite le prime valutazioni degli analisti.

Il dato che sta circolando di più è quello di IHS: già nelle prossime settimane, secondo la società di consulenza Usa, i prezzi dei pannelli in Europa per i nuovi contratti di grandi impianti fotovoltaici potrebbero diminuire fino al 30% rispetto a quando erano in vigore i dazi.

Questo farebbe scendere i costi complessivi per sviluppare i progetti di taglia commerciale nei paesi Ue, favorendo così quella ripresa delle installazioni prevista anche da SolarPower Europe (SPE), l’associazione europea del settore che si è sempre spesa a sostegno della libera concorrenza senza tariffe alla frontiera.

L’altro dato diffuso da IHS riguarda l’andamento della nuova potenza fotovoltaica realizzata in Europa nel 2019, con una crescita attesa del +40% in confronto al 2018.

Si parla, infatti, di circa 17 GW contro la dozzina con cui si dovrebbe chiudere il 2018 (in sostanza, sono le stesse previsioni elaborate da IHS a giugno, che consideravano la fine dei dazi europei a settembre come scenario più probabile).

Tuttavia, altri esperti si discostano un po’ da queste considerazioni.

Da Bloomberg New Energy Finance, ad esempio, arrivano stime più prudenti sull’effettiva riduzione percentuale dei prezzi dei moduli, perché il valore del MIP alla fine di luglio era pari a 0,30-0,35 dollari/watt rispettivamente per i moduli di silicio multi cristallino e mono cristallino, ma nessuno o quasi pagava quelle cifre e invece acquistava prodotti provenienti dal Sud-Est asiatico.

Di certo, comunque, gli analisti concordano sull’imminente discesa dei prezzi e sulla rinnovata concorrenza tra produttori di moduli nei diversi paesi dell’Asia.

La Cina cercherà sicuramente di riconquistare fette di mercato in Europa, mentre i fornitori di pannelli vietnamiti, taiwanesi, malesi e così via perderanno il loro vantaggio competitivo, acquisito negli anni passati grazie alle barriere doganali imposte da Bruxells contro Pechino.

Senza dimenticare le altre forze in gioco, in particolare i dazi voluti dall’India e dagli Stati Uniti, sempre in risposta alle pratiche commerciali ritenute scorrette da parte della Cina.

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