L’Ue può azzerare le emissioni entro il 2050 risparmiando, un report mostra come
Mentre la Commissione europea si prepara a discutere sull’obiettivo 2050 che l’Unione presenterà alle Nazioni Unite a novembre, nel dibattito arriva un nuovo report che mostra come si potrebbe benissimo azzerare le emissioni di gas serra, traendone anche un beneficio economico.
Al momento l’impegno dell’Ue per metà secolo, come sappiamo, è di tagliare la C02 dell’80%. Il nuovo studio, presentato da Climact ed European Climate Foundation (allegato in basso), mostra che puntare a emissione nette zero per lo stesso anno non solo è assolutamente fattibile, ma comporterebbe una spesa minore e molte ricadute positive.
Nel report, si vanno ad analizzare diversi scenari di riduzione delle emissioni climalteranti. La strada da seguire, emerge, è quella di tagli che interessino tutti i settori (vedi grafico sotto) e di una transizione verso un’economia il più possibile circolare.
Non si tratta, dunque, solo di promuovere certe tecnologie, ma anche di rivedere gli schemi di consumo a partire dal design dei prodotti, che deve essere improntato al riuso per un utilizzo il più efficiente possibile di energia e materie prime.
Il 75% della riduzione dei gas serra necessaria, mostra lo studio, si può ottenere grazie a tecnologie già ampiamente diffuse su scala commerciale, il restante 25% con idee già adottate da alcune realtà d’avanguardia ma che devono solo essere diffuse.
Fondamentali per arrivare a emissione nette zero sono poi le soluzioni per assorbire la CO2 in eccesso, a partire dalla corretta gestione dei suoli, per arrivare a far sì che il bilancio europeo dei gas serra dopo il 2050 sia negativo.
Ma soprattutto – avverte lo studio – bisogna alzare già ora i target di medio termine: entro il 2030 occorre tagliare le emissioni del 55-65% rispetto 1990 (e non del 40% come da target comunitario attuale) e rivedere al rialzo di conseguenza gli impegni su rinnovabili ed efficienza energetica:
Seguire la strada proposta, si conclude, farà a spendere meno (vedi grafico sotto) ma porterà anche diversi benefici in termini di qualità della vita, inquinamento, traffico, sicurezza energetica, occupazione.
Poi ci sono i danni enormi che potremmo evitare limitando il riscaldamento globale:
Secondo la letteratura scientifica, si ricorda, l’impatto economico evitato fermando l’aumento della temperatura a 1,5°C (rispetto ai livelli preindustriali) rispetto a 2°C è molto più alto dei costi aggiuntivi che servirebbero ad azzerare le emissioni, anziché limitarci al taglio dell’80% dello scenario EUREF16.
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