Rinnovabili: Fiper, basta disparita' su incentivi biomasse

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Rinnovabili: Fiper, basta disparita' su incentivi biomasse

15 Ottobre 2015 news 0

(AGI) – Roma, 15 ott. – Dall’entrata in vigore della legge di stabilita’ 2008, che ha riconosciuto i Certificati Verdi e un coefficiente moltiplicativo k=1,8 per la sola produzione di energia elettrica da biomasse legnose, “si e’ verificata nel mercato di approvvigionamento della biomassa una concorrenza sleale tra i diversi utilizzatori della stessa (produzione di elettricita’ e di calore), con l’effetto di far lievitare il prezzo della biomassa legnosa, creando vere e proprie rendite di posizione a favore delle centrali incentivate”. E’ quanto segnala una nota della Fiper, che, a partire da luglio 2015, ha condotto uno studio su un campione di 5 imprese produttrici di sola energia elettrica da biomassa aderenti al comitato Energie Biomasse Solide EBS, che rappresentano circa l’80% della potenza installata (121 MWe) analizzando i dati dei Bilanci del periodo 2010-2014 disponibili presso le Camere di Commercio, per meglio capire l’incidenza degli incentivi sull’economia di queste imprese.
“Cio’ che emerge e’ sconcertante”, sottolinea Walter Righini, Presidente della Fiper, “perche’ dall’analisi dei dati di Bilancio di queste cinque aziende si evince che, a fronte di un valore di produzione (vendita di energia) l’impatto dell’incentivazione (ovvero certificato verde + fattore moltiplicativo k=1,8 o k=1,3) rappresenta una percentuale superiore al 100% del valore della produzione stessa e in alcuni casi anche oltre il 200%, oltretutto con una distorsione allarmante: al ridursi del valore base dell’energia, aumenta l’incentivo (CV moltiplicato per il coefficiente k=1,8). Cio’ a testimoniare come da un punto di vista produttivo questi impianti, capaci di un rendimento netto non superiore mediamente al 30-32% per la sola produzione di energia elettrica senza l’utilizzo del calore comunque prodotto ma dissipato in barba all’efficienza energetica, non siano economicamente sostenibili se non attraverso un “ingente”, ingiustificato e distorcente incentivo”. (AGI) Rme/Pit

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