Energia: Sardegna, piano Regione punta su produzione a km 0
(AGI) – Cagliari, 28 gen. – Punta a ridurre l’utilizzo delle fonti fossili del 33% rispetto al 2013 il piano energetico regionale della Sardegna 2015-2030 appena adottato dalla Giunta e che dovra’ ora essere sottoposto a Vas-Valutazione ambientale strategica. “E’ fortemente innovativo e ambizioso”, l’ha definito il presidente Francesco Pigliaru. “Vogliamo allinearci agli obiettivi piu’ ambiziosi in Ue per la riduzione delle emissioni di CO2, dimezzarle entro il 2030”, mentre il target europeo e’ stato fissato a -40%. Il modello ipotizzato si basa sull’energia a km 0 e sulla diversificazione delle fonti energetiche: solo il 24% dell’energia prodotta oggi in Sardegna deriva da rinnovabili, come spiegato dal consulente della Regione, Alfonso Damiano, docente di Energetica elettrica all’universita’ di Cagliari.
Si punta a contenere i consumi energetici e a promuovere la mobilita’ elettrica, con colonnine di ricarica per auto elettriche lungo la SS 131, la principale arteria dell’isola che collega Cagliari a Sassari, progetto gia’ finanziato con 5 milioni di euro. Il piano prevede una produzione di energia piu’ legata alla domanda locale – visto che la Sardegna esporta il 30% di quella che produce (12 Terawatt/h)- e a costi piu’ bassi, per isole territoriali, attraverso il modello smart grid, con stimoli all’utilizzo di fonti rinnovabili e all’efficientamento energetico (a partire dagli edifici pubblici, dalle scuole agli ospedali), una delle “sfide” del piano, secondo l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. La sperimentazione per la produzione di energia locale partira’ in due paesi del Nord, Berchidda e Benetutti, “gli unici”, ha spiegato Piras, “in cui e’ rimasta la proprieta’ delle reti elettriche”. (AGI) Rob
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