AMBIENTE: UN ECO-MANUALE PER CONIUGARE ECOLOGIA CON ECONOMIA (4)
(AGI) – Roma, 6 set. – BONIFICHE: per le bonifiche si e’ finora registrata una prevalenza di interventi basati su scavo e smaltimento per i suoli e su pompaggio, trattamento e scarico per le acque. Tali approcci sono talvolta inevitabili ma non particolarmente ecoefficienti, perche’ comportano la trasformazione delle matrici ambientali da risorsa da recuperare a rifiuto da smaltire. Per avviare bonifiche sostenibili bisognerebbe in particolare inserire la bonifica nel quadro generale della tutela delle risorse ambientali (suoli e acque sotterranee), ai fini del loro recupero agli usi, attuali o programmati; garantire il recupero delle aree bonificate all’uso produttivo, al contempo diminuendo la richiesta di aree di maggior pregio da destinare ex novo a fini industriali o anche commerciali e residenziali.
– FORESTE e BIOMASSE: in Italia circa un terzo del territorio e’ coperto da boschi e foreste (99.800 kmq), mentre una porzione di poco inferiore e’ il territorio marginale incolto, improduttivo spesso ormai desertificato. Un uso equilibrato di questi territori, secondo criteri di green economy, puo’ portare importanti benefici alla qualita’ della vita degli abitanti, all’economia locale e alla tutela dell’ambiente. Per ottenere cio’, c’e’ bisogno, in particolare, di una valorizzazione delle biomasse legnose, incrementando la produzione di legname di qualita’, puntando sui boschi a turno medio-lungo, arrivando alla produzione di biomassa ad uso energetico come by-product della lavorazione di legname; della valorizzazione dei prodotti del bosco (funghi, pinoli, castagne, erbe aromatiche ecc) che potrebbero diventare “prodotti immagine” per aree marginali; di misure di sostegno ad hoc.
– PARCHI e AREE PROTETTE: i parchi possono contribuire allo sviluppo dell’economia verde. Le politiche di conservazione accrescono il patrimonio naturale e solo da un patrimonio ben conservato puo’ nascere “valore aggiunto”. Tra le iniziative per creare una valorizzazione dei “beni” del Parco e dei saperi locali c’e’ bisogno, in particolare, di una nuova politica dell’accoglienza, con la creazione di sentieri, aree sosta, rifugi, musei, luoghi di osservazione delle bellezze naturali e altri servizi, grazie ai quali nella nuova offerta turistica tutti i valori del territorio vengano messi efficacemente in rete. Vanno promossi gli “alberghi diffusi”, cioe’ un’organizzazione dell’ospitalita’ presso le residenze locali che ponga le condizioni per una piu’ solida alleanza tra l’Ente e le popolazioni residenti, vero nodo del successo dei Parchi. (AGI) Red/Ccc