Auto elettriche: boom delle colonnine di ricarica in Cina, ma ancora non bastano
Le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici sono aumentate in Cina del 61,2% nei primi 11 mesi del 2019 rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1,17 milioni di unità.
Ma nonostante tale crescita impetuosa, il mercato cinese dei veicoli elettrici è cresciuto ancora più rapidamente negli ultimi anni e la ricarica rappresenta ancora un collo di bottiglia per lo sviluppo della mobilità pulita nel paese.
Secondo la società di consulenza McKinsey, il mercato cinese dei mezzi elettrici è cresciuto dell’85% nel 2018 rispetto all’anno precedente, significativamente al di sopra della media mondiale di settore per l’anno. E nei primi 11 mesi del 2019, nonostante il taglio delle sovvenzioni da parte del governo e il calo generalizzato delle vendite di auto in Cina, il comparto delle auto pienamente elettriche è comunque cresciuto del 13% rispetto all’anno prima, secondo EV Sales.
Nel 2019, la quota di mercato dei veicoli elettrici in Cina, il più grande mercato automobilistico mondiale, è quindi passata dal 4,5% al 4,7% del totale.
Il governo cinese prevede che a fronte di un ulteriore calo delle vendite di veicoli con motori tradizionali, nel 2020, le vendite di veicoli elettrici rimarranno relativamente stabili.
Secondo quanto riportato da China Daily, organo ufficiale del Partito Comunista Cinese, è quindi in corso un ulteriore potenziamento dei servizi di ricarica dei veicoli elettrici. Se infatti è ancora problematico trovare una colonnina pubblica vicino a casa, ancora più difficile è farlo per chi si avventura lontano, per lavoro o svago.
Sostenuto proprio dall’aumento della domanda di servizi di ricarica, un numero crescente di operatori di infrastrutture per veicoli elettrici sta esplorando nuovi rami di attività, basati sull’analisi dei dati relativi alla mappatura degli spostamenti, alla manutenzione delle batterie e a molti altri aspetti, ha detto Lin Boqiang, direttore dell’Istituto cinese per gli studi di politica energetica dell’Università di Xiamen a China Daily.
Secondo un rapporto dell’associazione di settore China EV100 e del Natural Resources Defense Council, il mercato cinese dei servizi di ricarica dei veicoli elettrici crescerà a 2,2 miliardi di yuan (286,48 milioni di euro) entro il 2020.
I maggiore fornitori di infrastrutture di ricarica della Cina – Qingdao TGOOD Electric Co Ltd, con 2 milioni di kilowattora di capacità di ricarica annuale e circa 190.000 colonnine, State Grid Corp., Star Charge e China Southern Power Grid – hanno siglato un accordo per lanciare Uniev, un sito web e un’applicazione rivolti ai conducenti di veicoli elettrici, per offrire loro informazioni, servizi e pubblicità, con l’obiettivo di far crescere il mercato.
Entro la fine del 2020, Uniev sarà collegata a oltre 390.000 colonnine di ricarica pubbliche. La piattaforma fornirà informazioni sull’ubicazione delle colonnine, la disponibilità di ricarica, se sono occupate in quel momento, i prezzi, le valutazioni degli utenti e altre informazioni.
Frattanto, l’Europa e gli USA sono ancora molto più indietro della Cina quanto a infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.
Come raccontato in un precedente articolo, alla fine del 2019, fra tutti gli Stati membri UE si contavano circa 185.000 colonnine ad accesso pubblico, appena il 15% rispetto a quelle presenti in Cina.
Secondo le stime di Transport & Environment, un’organizzazione indipendente che studia l’evoluzione del mercato automobilistico europeo, il numero di colonnine in Europa dovrà aumentare di oltre 15 volte in una decina d’anni, se si vuole installare 2,9 milioni di colonnine entro il 2030 ed essere in linea con uno scenario di neutralità climatica del settore.
E anche gli Stati Uniti non sono messi benissimo rispetto alla Cina: secondo Bloomberg New Energy Finance, infatti, negli USA sono presenti circa un ottavo delle colonnine di ricarica esistenti in Cina, come mostrato nell’illustrazione.
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