Che futuro solare per il fotovoltaico! Ma la strada non è tutta spianata
Finora la notevole espansione delle fonti rinnovabili nel mondo è stata incompleta e non ha risolto l’emergenza climatica come è emerso dal World Energy Outlook 2019 dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA, International Energy Agency).
Tuttavia, il potenziale delle energie pulite (e delle misure di efficienza) è ancora molto ampio e consente di tracciare uno scenario di drastica riduzione delle emissioni inquinanti nei prossimi decenni.
In particolare, un recente studio dell’agenzia “parente” della IEA, specializzata nell’analisi delle tecnologie “verdi” (IRENA, International Renewable Energy Agency), Future of Solar Photovoltaic (allegato in basso), approfondisce il ruolo futuro del fotovoltaico in un mix energetico fortemente de-carbonizzato, cioè privato della maggior parte dei combustibili fossili.
Lo scenario globale di riferimento è quello di “trasformazione energetica” riassunto nello schema sotto, tratto dallo studio dell’IRENA, dove nel 2050 le emissioni di CO2 correlate all’energia saranno calate del 70% circa in confronto a oggi, grazie all’incremento delle rinnovabili, alle politiche di efficienza e alla crescente elettrificazione dei consumi in alcuni settori-chiave come i trasporti e il riscaldamento degli edifici.
Si parla, infatti, di 9,8 miliardi di tonnellate/anno di CO2 (Gt, giga-tonnellate) nel 2050, mentre le politiche correnti porterebbero verso 33 Gt/anno. Quindi in sostanza, nel secondo caso, ci sarebbe solo una minima riduzione dal picco delle emissioni registrato nel 2018.
E nello scenario di trasformazione, secondo l’agenzia, il fotovoltaico avrebbe molte carte da giocare.
Il prossimo grafico mostra l’evoluzione attesa della potenza cumulativa FV in tutto il mondo.
La potenza totale installata, nello scenario di “energy transformation”, crescerà di circa sei volte dal 2018 al 2030, da 480 GW a 2.840 GW per poi superare 8.500 GW nel 2050; in media +8,9% l’anno nell’intero periodo considerato, arrivando rispettivamente a 270-372 GW di nuova capacità annuale nel 2030 e 2050 (nel 2018 si sono aggiunti circa 94 GW).
Realizzare nuovi impianti FV di grandi dimensioni (utility-scale), spiega poi l’agenzia, costerà sempre meno come chiarisce il grafico seguente.
Si potrà scendere, rispettivamente, fino a 340-165 $/kW nel 2030 e 2050 secondo le elaborazioni dell’IRENA contro una media pari a 1.210 $/kW nel 2018.
Mentre i valori LCOE (Levelized Cost of Electricity) potranno diminuire fino a 0,02-0,014 $/kWh nel 2030 e 2050, contro una media intorno a 0,085 $/kWh alla fine del 2018 (i valori poi sono scesi ancora: ad esempio vedi qui gli ultimi dati di Bloomberg New Energy Finance), rendendo così il fotovoltaico pienamente competitivo con le fonti fossili.
Per concludere, lo schema sotto mostra quanta strada debba ancora fare il fotovoltaico per raggiungere gli obiettivi indicati nello studio: molto dipenderà, in definitiva, dalle politiche e misure che saranno messe in campo dai singoli governi in tutto il mondo. Un po’ la solita storia…
Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:
Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO
Powered by WPeMatico