Cina: banca centrale, oltre 300 mld euro annui per lotta a smog (2)
(AGI) – Roma, 23 apr. – Sono, inoltre, previsti prestiti agevolati per quei progetti che soddisfino le priorita’ ambientali della nazione, incluso l’obiettivo di produrre entro il 2020 energia rinnovabile per oltre un quinto della capacita’ installata. Tra i progetti gia’ annunciati anche la costruzione di decine di centrali nucleari per oltre 150 miliardi di dollari, nonche’ l’installazione di centrali idroelettriche lungo i fiumi non ancora ostruiti da dighe.
Preoccupato dal peggioramento delle condizioni climatiche e da una pubblica opinione sempre piu’ critica – l’inquinamento e’ diventato la prima causa di sollevazioni popolari -, il governo cinese ha iniziato a registrare in tempo reale i dati delle emissioni delle fabbriche. Non solo. Pechino ha acconsentito alla proposta dell’ambientalista Ma Jun di creare un’app per smartphone in grado di rilevare ora per ora, attraverso i dati forniti dal ministero dell’Ambiente, la quantita’ di emissioni prodotte dalle fabbriche vicino casa dell’utente. L’idea, che ha garantito a Ma Jun il premio dal valore di 1,25 milioni di dollari dello Skoll World Forum on Entrepreneurship, e’ un successo: oltre 3 milioni di cinesi scaricano l’app.
“E’ una prova evidente che il governo cinese vuole risolvere il problema ambientale”, sostiene Ma, che continua: “Le fabbriche, che erano solite pagare le multe anno dopo anno, hanno ora un’altra forma di pressione”. “All’inzio hanno fatto molta resistenza. Poi hanno deciso di sistemare le cose”. Oggi oltre 1.800 fabbriche e 120 grandi marchi industriali hanno deciso di adottare misure per ridurre l’inquinamento sotto la pressione dei cittadini. (AGI) Red/Mau
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