Cina: carbone, 70% aziende lamenta perdite da inizio 2014 (2)
(AGI) – Pechino, 25 lug. – La situazione per le aziende minerarie non e’ destinata a migliorare, stando alle parole del presidente Wang Xianzheng, che a un recente forum delle imprese che operano nel settore ha lamentato come dalla seconda meta’ del 2012 i consumi siano diminuiti contribuendo alla sovrapproduzione. Oggi, molte aziende sono in crisi, e faticano a pagare i salari ai propri dipendenti, ha spiegato il presidente del’asociazione di categoria cinese. Oltre alla crisi interna si aggiunge anche l’aumento delle importazioni di carbone, soprattutto carbone pulito, che hanno registrato crescite significative negli ultimi anni: nel 2012, il volume delle importazioni e’ stato di oltre 230 milioni di tonnellate, con un aumento su base annua del 28,7%.
A livello nazionale, per la prima volta, la Cina ha fissato un tetto alle emissioni di CO2, e nel 2015 la produzione totale non potra’ superare le 4,1 miliardi di tonnellate: un dato, questo, che non sembra, pero’, creare eccessivi problemi a un’industria gia’ sotto pressione per i prezzi troppo bassi e la sovracapacita’ produttiva. Nei primi sei mesi del 2014, la produzione totale e’ stata di 1,85 miliardi di tonnellate, secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica, in calo dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I rischi maggiori, secondo la China Coal Industry Association, li corrono le imprese di di dimensioni piccole medie, che le autorita’ locali nelle aree minerarie piu’ sviluppate della Cina, soprattutto nel nord-est, stanno cercando di chiudere, per una riorganizzazione del settore, a favore di maxi-minere gestite da grandi gruppi. (AGI) Ciy/Mau
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