Clima, anche senza Ue la Gran Bretagna continuerà: vuole azzerare le emissioni al 2050
La Gran Bretagna è pronta a diventare il primo paese del G7 a sancire ufficialmente l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 entro metà secolo.
La premier dimissionaria Theresa May, alla guida del governo inglese finché sarà nominato il suo successore, prova così a chiudere la sua esperienza a Downing Street con qualcosa che si possa ricordare oltre il fallimento dei negoziati sulla Brexit.
In una nota, May ha dichiarato che proprio oggi, 12 giugno, porterà in parlamento lo strumento legale che consentirà di emendare il Climate Change Act del 2008, in modo che il paese potrà “cancellare il suo contributo netto al cambiamento climatico entro il 2050” (traduzione nostra dall’inglese).
In altre parole, Londra intende realizzare un mix energetico a impatto zero sull’ambiente (net-zero emissions target), in linea con le raccomandazioni pubblicate all’inizio di maggio dal Committee on Climate Change (CCC), l’organismo indipendente incaricato dal governo britannico di definire tutte le misure necessarie a ridurre le emissioni inquinanti e promuovere gli investimenti in tecnologie pulite nei vari settori, compresi i voli aerei e i trasporti marittimi.
Secondo gli esperti inglesi (vedi qui), la Gran Bretagna, in particolare, dovrà espandere moltissimo la generazione elettrica con fonti rinnovabili, ad esempio prevedendo 75 GW di potenza eolica offshore; inoltre, dovrà affidarsi necessariamente a soluzioni controverse come la cattura dell’anidride carbonica con sistemi CCS (Carbon Capture and Storage), senza dimenticare la produzione e l’utilizzo su vasta scala dell’idrogeno, in modo da completare il processo di elettrificazione dei consumi energetici finali.
Ricordiamo infine che il paese ha già compiuto notevoli passi avanti soprattutto in campo elettrico, con la quasi completa sparizione del carbone a vantaggio del gas naturale e delle rinnovabili.
Resta da vedere come in concreto l’Inghilterra intenderà azzerare le sue emissioni di CO2, con quali leggi, azioni, incentivi. Intanto anche il partito laburista è sempre più attivo sul fronte ambientale: a maggio il suo leader, Jeremy Corbyn, ha annunciato un super piano per nuove installazioni solari, dopo che il parlamento aveva approvato la mozione dello stesso Corbyn sull’emergenza climatica globale.
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