Divieto di riscaldamento a gas nelle nuove case: la proposta inglese
In Gran Bretagna le nuove case dovranno inquinare di meno rinunciando al gas per il riscaldamento e la produzione dell’acqua calda: questa la proposta del cancelliere dello scacchiere Philip Hammond (il ministro con responsabilità sulle finanze pubbliche) inserita tra le varie iniziative su energia e clima nel discorso di primavera al Parlamento britannico, Spring Statement 2019.
In sostanza, il governo punta a definire un Future Home Standard entro il 2025 per assicurare che le nuove abitazioni siano costruite con elevati criteri di efficienza energetica e con sistemi di riscaldamento a basso impatto ambientale, come le pompe di calore.
E Londra vuole anche aumentare la quantità di gas “verde” immesso in rete (si parla soprattutto di bio-metano vedi anche qui per approfondire il dibattito a livello Ue sul ruolo dei gas da fonti rinnovabili), in modo da ridurre le emissioni inquinanti associate all’utilizzo di questo combustibile.
L’idea di eliminare il gas dalle case stava circolando da un po’ di tempo: in particolare, era una delle raccomandazioni formulate nei mesi scorsi dal Committee on Climate Change (CCC), l’organo indipendente che consiglia il governo britannico su quali misure adottare per promuovere le energie pulite.
Anche se Hammond ha menzionato solo il riscaldamento, mentre il comitato suggeriva di elettrificare anche le cucine con i piani a induzione, con quella logica “no-gas” che sta prendendo sempre più piede negli interventi di riqualificazione energetica orientati verso gli edifici NZEB (Nearly-zero Energy Building), così definiti dalla legislazione europea perché producono in loco la pochissima energia di cui hanno bisogno (vedi qui un caso di riqualificazione in Italia).
In Gran Bretagna, ricordiamo in breve, il settore residenziale è responsabile di circa il 14% delle emissioni complessive di gas-serra, a causa soprattutto dell’utilizzo di combustibili fossili per il riscaldamento.
Resta da vedere come il governo intenderà finanziare la proposta di Hammond; senza dimenticare che uno standard efficace dovrebbe includere parametri per il corretto isolamento termico degli edifici.
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