Il governo punta a un piano di “Rinascita urbana”: cosa prevede?
Dopo il decreto legge sul clima, appena approvato dal Consiglio dei ministri, il governo punta a un’altra misura che riguarda la “sostenibilità” intesa in senso ampio, non solo ambientale ma anche sociale: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha annunciato un piano da un miliardo di euro battezzato “Rinascita urbana”.
Tra i principali obiettivi del programma pluriennale, evidenzia una nota del ministero, si parla di rigenerazione e incremento dell’edilizia residenziale pubblica, sostegno alle famiglie in affitto e cantieri nei piccoli comuni.
Una sorta di “piano-casa” allargato, dove la riqualificazione – anche energetica – di singoli edifici e interi quartieri assume un ruolo di primo piano, per migliorare l’accessibilità e la sicurezza delle aree urbane, utilizzare/rigenerare spazi già costruiti ma in disuso.
Per quanto riguarda lo stanziamento di fondi, si legge nella nota ministeriale, il piano prevede il cofinanziamento delle Regioni e la possibilità dell’apporto di risorse private, come quelle di Cassa depositi e prestiti e di fondi privati che si occupano dell’abitare. Inoltre, il piano è cumulabile con le altre misure a favore della casa, come il sisma bonus e l’ecobonus (misure che il governo intende prorogare: vedi qui le ultime dichiarazioni del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri).
Tra le principali azioni comprese nel piano:
- Sviluppo di dotazioni urbane e di “servizi connessi all’abitare” come il primo soccorso, il medio-piccolo commercio, gli spazi collettivi e relazionali;
- Riconversione di immobili e spazi oggi inutilizzati pubblici e privati;
- Manutenzione straordinaria;
- Miglioramento sismico, sostenibilità energetica e innovazione tecnologica con la trasformazione di edifici da tradizionali a intelligenti, fibra ottica e incremento della domotica;
- Co-house, spazi di socializzazione nei condomini, residenze temporanee destinate a studenti.
Ai fondi, chiarisce la nota, si potrà accedere attraverso un bando del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; i progetti saranno valutati da una commissione di esperti professionisti.
Il finanziamento massimo che potrà essere chiesto sarà di 20 milioni di euro per ciascun progetto.
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