In Italia i sussidi dannosi per l’ambiente superano 19 miliardi di euro l’anno
L’Italia è ancora un po’ lontana dall’applicare in modo coerente il principio “chi inquina paga”: nel 2017, infatti, i sussidi dannosi dal punto di vista ecologico hanno superato 19 miliardi di euro mentre quelli con un impatto favorevole per il clima sono ammontati a una quindicina di miliardi.
È quanto emerge dalla nuova edizione del catalogo predisposto dal ministero dell’Ambiente (allegato in basso) con l’obiettivo, si legge nel documento, di “sostenere il parlamento e il governo nella definizione delle politiche ambientali tese ad accogliere le raccomandazioni comunitarie e internazionali”.
Dall’agricoltura ai trasporti, passando per l’energia, il catalogo ministeriale elenca tutte le misure dirette/indirette volte a promuovere l’utilizzo di combustibili fossili nei vari settori economici; la definizione di “sussidio” è molto ampia e include, tra gli altri, incentivi, agevolazioni, esenzioni da tributi, finanziamenti agevolati.
Qui è bene precisare che si tratta di stime e che il tema è molto dibattuto a livello internazionale: “eliminare i sussidi alle fonti fossili” è una frase ricorrente nelle discussioni su come de-carbonizzare il mix energetico in modo da ridurre le emissioni di anidride carbonica e altri gas a effetto serra.
Per fare un esempio, in Europa in questi mesi si sta valutando l’introduzione di una tassa sul kerosene dei trasporti aerei.
Ricordiamo che Legambiente a marzo ha pubblicato un dossier in cui calcolava in quasi 19 miliardi di euro/anno i diversi sussidi per la produzione e il consumo di carburanti “sporchi” in Italia, una cifra in linea con quella comunicata dal ministero per il 2017.
E secondo le stime più recenti del Fondo Monetario Internazionale, le cifre diventano davvero “pazze” se si vogliono comprendere nei sussidi dannosi gli extra costi climatici e sanitari associati all’utilizzo di carbone, gas e petrolio nel mondo.
Così si parla di oltre cinquemila miliardi di dollari complessivamente regalati ogni anno all’industria fossile, perché quest’ultima finisce per scaricare sull’ambiente e sulla collettività il peso dell’inquinamento che produce, senza essere costretta a pagare alcuna compensazione sotto forma di carbon tax o qualche altro sistema di carbon pricing con cui penalizzare l’emissione di gas-serra nell’atmosfera.
Dal punto di vista economico e ambientale, evidenzia il catalogo appena diffuso dal governo, “tutti i sussidi ai combustibili fossili sono inefficienti, in quanto non internalizzano l’impatto ambientale e sulla salute umana […]”.
Nel settore dell’energia, in particolare, sono tantissime le voci di sussidi dannosi inserite nel documento, ad esempio c’è il lunghissimo elenco di esenzioni/riduzioni di accise su carburanti e prodotti energetici di origine fossile.
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