Quando l’unità esterna è un problema: pro e contro dei climatizzatori fissi con motore integrato
Con o senza unità esterna?
Molte persone si saranno poste la domanda, prima di acquistare un climatizzatore per la casa, perché ci sono diversi limiti all’eventuale installazione del motore sulle facciate degli edifici, soprattutto per chi vive in un centro storico.
Una possibile soluzione è orientarsi verso un climatizzatore fisso monoblocco che racchiude al suo interno tutti gli elementi, incluso il compressore.
È una nicchia di mercato: si parla di un fatturato intorno ai dieci milioni di euro in Italia nel 2018 (di cui oltre nove milioni riferiti a prodotti made in Italy) su un totale per la climatizzazione che supera di poco il miliardo e mezzo di euro, secondo le stime fornite a QualEnergia.it da Assoclima.
Alcune aziende stanno proponendo vari modelli senza unità esterna proprio per rispondere alla crescente domanda di prodotti più semplici da installare, che consentono di salvaguardare l’estetica dei palazzi.
Vediamo pregi e difetti di questi apparecchi con una mini-guida, grazie al contributo degli esperti interpellati: Francesca Romana d’Ambrosio, presidente di AiCARR, e Marco Dall’Ombra di Assoclima.
Unità esterna: quali limiti all’installazione
Innanzi tutto, bisogna verificare se è consentito installare l’unità esterna.
Si consiglia di compiere due passaggi:
- Il primo in comune, per chiedere se il regolamento municipale prevede delle restrizioni, molto frequenti nei centri storici. Ricordiamo poi che su edifici vincolati dalla Soprintendenza, l’installazione non è consentita.
- Il secondo con l’amministratore del proprio condominio, per verificare se l’assemblea condominiale abbia approvato all’unanimità delle regole o dei divieti per quanto riguarda il montaggio delle suddette unità. A volte ci si deve confrontare con regolamenti condominiali di tipo contrattuale, o predisposti dal costruttore e inseriti nei singoli atti d’acquisto, che prevedono delle limitazioni all’inserimento in facciata delle unità esterne.
Il criterio generale delle limitazioni è il decoro della facciata. Di conseguenza, normalmente è possibile installare il motore esterno, ad esempio, solamente su balconi/terrazzi, a patto però che l’unità rimanga entro il perimetro visivo di parapetti e ringhiere; oppure sul tetto, o su qualche parte privata non visibile dalla strada (un cavedio o una nicchia ad esempio, accertando che siano compatibili con i requisiti d’installazione forniti dal costruttore).
Poi ci sono casi in cui l’intervento sarebbe complicato e costoso.
Pensiamo, ad esempio, all’eventuale sistemazione di un motore esterno su una facciata secondaria dell’edificio, rivolta verso un cortile, senza un terrazzino o ballatoio a disposizione; bisognerebbe utilizzare un’autoscala o addirittura un ponteggio, facendo lievitare il costo complessivo del lavoro.
Parliamo di circa 500 euro per noleggiare la scala aerea fino a 15 metri per una mezza giornata, a patto ovviamente che il braccio dal camion riesca a raggiungere il punto desiderato (poi bisogna aggiungere le eventuali spese per la richiesta di occupazione di suolo pubblico); la cifra va almeno raddoppiata se occorre montare un ponteggio a diversi metri d’altezza.
Vantaggi e svantaggi dei climatizzatori monoblocco
Così il pregio fondamentale dei climatizzatori fissi monoblocco è la facilità e velocità dell’installazione, che può essere fatta anche da un tecnico privo del patentino frigoristi. Il tecnico, infatti, in questo caso non deve manipolare il gas refrigerante perché è tutto contenuto nel monoblocco, sigillato ermeticamente in fabbrica.
Il consiglio comunque è di affidarsi sempre a un professionista certificato.
È necessario eseguire due fori in parete con un diametro di 160 mm (200 mm per alcuni modelli), profondi al massimo un metro, per garantire lo scambio termico; le versioni in pompa di calore, che possono funzionare anche con la modalità riscaldamento, hanno bisogno di un terzo foro, leggermente più piccolo, da destinare alla canalina per lo scarico della condensa.
L’apparecchio poi è fissato alla parete con due staffe.
Quindi sulla facciata esterna dell’abitazione si vedranno solo due griglie rotonde da 16 centimetri; queste, inoltre, per certi modelli possono essere di tipo basculante a scomparsa, che si aprono unicamente quando il climatizzatore è in funzione, in modo da quasi azzerare il loro impatto visivo.
Lo scarico della condensa può costituire un problema, se la casa non ha la predisposizione per un impianto di climatizzazione in pompa di calore (vale anche per gli apparecchi con unità esterna): in tal caso, bisogna prevedere delle opere murarie aggiuntive per collegare il climatizzatore in pompa di calore ai tubi di uno scarico civile per le acque bianche.
Guardando ai costi di montaggio, il climatizzatore fisso monoblocco di solito consente di risparmiare un po’ in confronto ai modelli “classici” con l’unità esterna.
Per l’installazione dei sistemi multi-split, si può considerare un costo medio di 350/400 euro più Iva per ogni unità interna (stima fornita da AiCARR), costo che però varia in funzione delle distanze tra gli apparecchi interni e il motore esterno e della presenza di eventuali ostacoli.
La spesa può diminuire se si sceglie un prodotto con il motore interno; qui la voce che incide maggiormente sul costo finale è quella per forare la parete con la carotatrice ma la cifra può variare, anche di molto, secondo lo spessore del muro e dell’eventuale necessità di predisporre una sicurezza per proteggere la strada dalla caduta di materiali durante la perforazione.
Il vantaggio è che non bisogna predisporre i collegamenti tra il climatizzatore e l’unità esterna con tubi di rame e canaline; inoltre, ogni attività di manutenzione e pulizia potrà essere fatta dall’interno, con un risparmio di tempo e denaro.
Un altro aspetto da valutare con attenzione è la rumorosità: il climatizzatore fisso monoblocco, proprio perché racchiude il compressore, tende a essere più rumoroso di un modello con prestazioni/caratteristiche analoghe e motore esterno.
Quindi è bene leggere i valori di pressione e potenza sonora sulle specifiche tecniche dei diversi modelli: quelli con le tecnologie più avanzate e funzioni “silent” hanno raggiunto livelli di rumorosità particolarmente bassi, inferiori ai 40 decibel di pressione sonora interna, misurata alla minima velocità in sola ventilazione.
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