Risparmiare con l’acquisto del pellet a “prezzo prestagionale”
La primavera e l’estate sono i periodi migliori per la manutenzione della stufa a pellet o a legna e per fare rifornimento di biocombustibile legnoso per la stagione più fredda.
Nel caso dell’acquisto di pellet si può spuntare un prezzo più basso, detto anche “prezzo prestagionale”, tipico del periodo giugno-agosto con prezzi, quindi, più competitivi.
Aiel, l’Associazione italiana energie agroforestali, fornisce un paio consigli per sfruttare la convenienza del prezzo prestagionale e mantenere al meglio la propria stufa o caldaia.
Rifornimento di legna o pellet in bassa stagione
Il prezzo prestagionale riduce lo stress dell’acquisto di pellet e legna dell’ultimo minuto. Da settembre il prezzo di legna e pellet è infatti più legato alle temperature del periodo autunno-invernali (in genere più è freddo, più i prezzi si alzano) e dall’andamento dei prezzi dei combustibili fossili, a loro volta dipendenti da logiche geopolitiche difficilmente prevedibili.
Secondo stime di Aiel, l’acquisto di pellet prestagionale consente di risparmiare anche fino al 30% rispetto all’acquisto nei periodi di alta stagione.
Per fare un semplice esempio ammettiamo di dover acquistare circa 1.800 kg di pellet (120 pacchi da 15 kg ciascuno), un quantitativo tipo per un’abitazione di circa 120-160 mq.
Se questa quantità fosse stata acquistata nel corso della stagione autunnale-invernale avremmo pagato un prezzo di circa 650 euro (media di 5,4 €, iva inclusa, per sacchetto da 15 kg). Con un acquisto prestagionale, prevedendo uno spazio asciutto per la conservazione del materiale, potremmo ad prevedere, in modo conservativo, di sfruttare uno sconto di almeno il 15%. Andremmo così a risparmiare quasi 100 euro rispetto ad un acquisto in “alta stagione”, con vantaggi anche dal punto di vista pratico e gestionale.
Il pellet può essere anche consegnato sfuso da autobotti certificate ENplus. Questo pellet è trasportato e scaricato direttamente a casa, dotata ovviamente di deposito, da un’autobotte dotata di un codice identificativo. Ha il vantaggio di emettere anche meno CO2 rispetto al pellet confezionato in sacchi, visto lo specifico ciclo produttivo che va direttamente dalla produzione al trasporto all’utente.
Il requisito principale per il pellet sfuso è però la presenza nella nostra abitazione di un deposito adeguato. È possibile scegliere tra un deposito standard ricavabile da un locale adiacente al locale caldaia, un deposito prefabbricato conveniente e di facile installazione o un deposito interrato per garantire il risparmio degli spazi. La via di accesso al deposito deve essere adeguata alle dimensioni dell’autobotte: lunghezza 10 m, larghezza 2,6 m, altezza 3,4 m, peso 10-18 tonnellate. Inoltre la distanza tra il deposito e l’autobotte non deve superare i 30 m.
Le aziende del Gruppo Caldaie a Biomassa e gli installatori qualificati secondo lo standard formativo AIELplus possono consigliare la soluzione più adatta.
Il pellet deve essere di qualità
Ovviamente in tutti i casi parliamo sempre di pellet di alta qualità (EnPlus A1).
Ecco come leggere l’etichetta sui sacchi di pellet e accertarsi che il prodotto sia certificato secondo le norme di legge (vedi qui per maggiori informazioni):
- devono essere indicati tutti i riferimenti per contattare il produttore o il rivenditore.
- deve essere riportata la dicitura “pellet di legno” accompagnata dalla classe di qualità del prodotto in base alla norma di riferimento (ISO 17225-2).
- deve essere riportato il marchio di certificazione ENplus completo di numero identificativo.
- il numero identificativo deve corrispondere a un’azienda effettivamente in possesso della certificazione.
- deve essere riportato il marchio di qualità con la classe corrispondente.
- deve essere riportato il peso venduto (in kg o tonnellate).
- il pellet acquistato deve essere idoneo all’apparecchio termico cui è destinato, stufa o caldaia.
Pulizia e manutenzione della stufa/caldaia a pellet o legna
Con i primi caldi terremo spenta la nostra stufa o caldaia a pellet o legna. È allora il momento di eseguire per l’ultima volta la pulizia ordinaria e poi fai effettuare la manutenzione da parte di un tecnico abilitato.
Quando verrà riaccesa in autunno non si avranno brutte sorprese, in termini economici e di sicurezza. Peraltro è obbligatorio farlo per legge.
Va considerato che in questo periodo dell’anno i manutentori hanno meno lavoro e possono essere più flessibili nel concordare un appuntamento. Anche il servizio può essere svolto a prezzi scontati.
Bisogna sempre assicurarsi che il tecnico manutentore sia abilitato, quindi in possesso dell’apposita abilitazione e abbia seguito i corsi di aggiornamento o di qualifica per installare impianti a fonti di energia rinnovabili. Aiel ha predisposto una lista di manutentori qualificati.
Usare pellet di qualità fare un corretta manutenzione della stufa/caldaia consente di allungare la vita della nostra stufa/caldaia, si ha un miglior funzionamento e si risparmia. Al tempo stesso queste due azioni portano ad emettere molte meno polveri.
(fonte: Aiel)
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