Si può salvare il clima a un terzo del costo dei sussidi alle fonti fossili
Quanto costa sviluppare un’economia al 100% di fonti pulite e rinnovabili?
Sempre attualissima questa domanda e sempre difficilissimo trovare delle risposte. Anche negli Stati Uniti, dove sta tornando in auge l’idea di un New Deal tutto “verde” per mobilitare l’industria nazionale (vedi qui la risoluzione presentata dai democratici), per il momento mancano stime precise sull’entità degli investimenti necessari.
Secondo l’organizzazione indipendente American Action Forum (AAF), il Green New Deal richiederebbe almeno mille miliardi di dollari (1 trillion) per attuare tutte le norme proposte per ridurre le emissioni inquinanti e trasformare il mix energetico del paese (in una nota si parla di costi economici del nuovo sistema di regolamentazione, “economic costs of regulation”).
Per dare un appiglio in più nel dibattito sul tema – quanto costa la transizione energetica? – abbiamo ripreso una stima fatta dalla Leonardo DiCaprio Foundation quando, alla fine di gennaio, ha pubblicato i risultati dello studio che aveva finanziato sull’evoluzione del clima.
Senza tornare sui dettagli del super-modello climatico (One Earth Climate Model, vedi qui), che in sintesi afferma che è possibile andare al 100% con le energie rinnovabili azzerando l’inquinamento con le tecnologie disponibili, nella presentazione del lavoro biennale svolto da un team internazionale di 17 scienziati, si sosteneva che eliminare le fonti fossili costerebbe molto meno di quanto i governi di tutto il mondo spendano oggi per sostenere l’industria di gas, petrolio e carbone.
In pratica: la transizione energetica del modello proposto dalla fondazione di Leonardo DiCaprio richiederebbe investimenti globali annui nell’ordine di millesettecento miliardi di dollari.
Mentre il conto dei sussidi mondiali ai combustibili tradizionali ammonta a 5.000 miliardi di dollari, secondo le stime (del 2015) del Fondo Monetario Internazionale citate dalla fondazione.
Quindi potremmo “ripulire” il Pianeta spendendo circa un terzo di quello che spendiamo oggi per promuovere l’utilizzo delle risorse energetiche più inquinanti.
Parentesi: è bene precisare che i calcoli sull’entità dei sussidi ai carburanti fossili sono particolarmente complessi e variano tantissimo secondo i metodi impiegati (vedi qui per approfondire), così come sono particolarmente complesse le stime sui costi sociali-ambientali collegati all’uso di tali carburanti (le cosiddette “esternalità negative”).
Di certo, visto il crescere delle discussioni su questi e altri argomenti correlati ai costi/investimenti della transizione energetica (carbon tax, fiscalità ambientale, investimenti nelle singole tecnologie rinnovabili eccetera) non tarderanno ad arrivare nuovi spunti su cui riflettere.
Vale la pena segnalare, infine, che dal 2 febbraio è disponibile gratuitamente online lo studio intero finanziato dalla Leonardo DiCaprio Foundation, a questo link.
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