Stop al riscaldamento a fonti fossili in alcuni distretti di Vienna
La capitale austriaca Vienna è una delle tante città europee che hanno annunciato piani di ampia portata per affrontare i cambiamenti climatici. Già nel 2014 il suo consiglio comunale ha pubblicato una strategia quadro, denominata Smart City Wien (pdf).
Il programma mira a ridurre del 35% delle emissioni locali di gas serra pro capite entro il 2030 e un taglio dell’80% entro il 2050 rispetto a una base di riferimento del 1990 (vedi pag. 32 del documento).
Questa strategia include anche piani spaziali energetici, un nuovo tipo di concetto di pianificazione descritto nella sezione 2b del regolamento edilizio di Vienna.
I nuovi costruttori installati in queste aree designate per la protezione dell’ambiente non possono installare sistemi di riscaldamento a combustibile fossile. Poiché la maggior parte delle aree urbane ha poco spazio sul tetto disponibile, il teleriscaldamento solare sarà una delle soluzioni per raggiungere gli ambiziosi obiettivi della città.
Su Solarthermalworld.org, Emre Koca, esperta di energia rinnovabile e pianificazione territoriale di Vienna, spiega che molto probabilmente dalla seconda metà del 2020 verranno adottati piani spaziali energetici in specifici distretti. In queste “aree protette”, come detto, non sarà più possibile installare il riscaldamento a combustibile fossile.
Un altro obiettivo dei nuovi piani spaziali energetici è l’integrazione dei sistemi di energia rinnovabile nei progetti di ristrutturazione, in sostituzione dei bruciatori di combustibili fossili. Le possibili tecnologie alternative sono il teleriscaldamento, le pompe di calore o i sistemi solari termici. I piani devono essere approvati dal consiglio comunale, dopo essere stati notificati dalla Commissione europea.
Il fatto che queste scelte di pianificazione stimoleranno la crescita dei mercati del riscaldamento a fonte rinnovabile e del teleriscaldamento, secondo l’associazione industriale Austria Solar si avranno impatti positivi anche nel settore del solare termico.
Un’altra spinta al settore potrebbe venire poi dal programma di incentivazione che fa parte dell’accordo di coalizione del governo neoeletto per il periodo dal 2020 al 2024. In un capitolo intitolato “Eliminare i combustibili fossili nel riscaldamento degli spazi“, i partner della coalizione hanno promesso incentivi ai grandi impianti di energia rinnovabile, con l’obiettivo di aumentare la percentuale media di teleriscaldamento rinnovabile di almeno l’1,5% annuo.
Il responsabile della pianificazione energetica della città di Vienna, Bernd Vogl, in una recente intervista ha confermato che si aspetta che la quota di fonti rinnovabile aumenti anche nel settore del teleriscaldamento. E sembra proprio che il consiglio comunale stia cercando aree adatte con requisiti adatti allo scopo, come ad esempio la possibilità di ospitare anche grandi impianti solari termici da adottare nel teleriscaldamento.
Tuttavia, i pianificatori viennesi restano ancora piuttosto scettici sulla possibilità di una crescita del mercato dei sistemi solari termici residenziali, poiché è forte la concorrenza della soluzione di riscaldamento fotovoltaico più pompa di calore elettrica.
Va detto che l’energia solare termica ha finora contribuito molto poco alla offerta di energia del comune di Vienna: ha fornito solo 17 GWh per coprire un consumo lordo di energia che ammonta a 43.000 GWh all’anno. Nella foto in alto un grande impianto solare termico a Vienna da 656 mq di collettori, utilizzato per preriscaldare l’acqua di alimentazione delle caldaie che forniscono calore alla rete di teleriscaldamento.
Anche in Austria il mercato del solare termico è in leggero calo anche perché soffre della competizione con il fotovoltaico nella disponibilità, sempre limitata, di spazi sui tetti delle abitazioni delle aree urbane. Secondo i dati del 2018 di SolarHeat Europe il paese ha registrato un calo dell’installato del 2% sul 2017.
Tuttavia, dopo Cipro, l’Austria resta il primo paese per installato procapite di solare termico con 315,8 kWht ogni 100 abitanti (in Italia siamo invece a 54,1 kWht). Sono installati quasi 4 milioni di mq di collettori (2,7 GWt). In Italia la superficie di collettori solari termici installata è pari a 4,6 milioni di mq (3,2 GWt).
Il consiglio comunale di Vienna è membro di diverse reti internazionali come il programma Energy Cities e il progetto EIT Climate-KIC, finanziati dall’Unione Europa, in cui condivide le conoscenze e, allo stesso tempo, beneficia del know-how accumulato dalle città partner. Secondo Emre Koca, “la partecipazione a questi progetti è importante perché aiuta i funzionari delle città a spiegare ai decisori politici come la trasformazione del settore energetico può essere attuata a livello locale”.
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