Termoelettrico: Confindustria sarda per tavolo con Mise (2)
(AGI) – Cagliari, 7 nov. – Secondo Confindustria, non puo’ piu’ essere rimandata l’attuazione di un programma di metanizzazione della regione, “sia attraverso la ricerca di eventuali nostre riserve nel sottosuolo sia mediante la realizzazione delle strutture di approvvigionamento e distribuzione del gas”.
“Ulteriori ritardi sulle scelte da compiersi sul fronte energetico”, premono gli industriali, “rischiano di pregiudicare per i prossimi decenni il futuro della Sardegna”.
Per Confindustria, inoltre, “sul tema dell’essenzialita’ delle centrali elettriche sarde si gioca la possibilita’ della stessa sopravvivenza di un complesso apparato industriale, di grandi tradizione e competenze, che ha per l’isola un elevato valore economico e occupazionale”. Per gli industriali isolani il regime di essenzialita’ e’ sostenibile per le centrali sarde, date le “oggettive e peculiari caratteristiche fisico-geografiche della regione, la natura del collegamento alla rete nazionale a corrente continua e non alternata come accadra’, invece, per la Sicilia, unitamente alla gravissima mancanza di metano”.
“E’ compito della politica regionale”, insiste Confindustria, “intervenire affinche’ non si creino squilibri nei confronti dei produttori elettrici, degli utenti e di altri territorio, quali, ad esempio, la Sicilia”.
Ai primi di settembre il governo era apparso favorevole a una proroga dell’essenzialita’ per le centrali sarde anche nel 2015, a fronte di una richiesta della Regione che indicava come termine il 2016. Il regime (che include Ottana Energia nel Nuorese e le centrali presenti a Portovesme nel Sulcis e a Porto Torres nel Sassarese) riguarda impianti considerati “essenziali” per garantire un servizio per la sicurezza del sistema e prevede il reintegro dei costi sostenuti dai titolari delle centrali.(AGI) Red-Rob
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