Tipi di contratto, offerte “verdi”, prezzi: come va il mercato retail dell’energia elettrica in Italia
Aumentano i clienti del mercato libero per l’energia elettrica, con una netta preferenza per i contratti che prevedono un prezzo bloccato per almeno un anno e-o per i contratti con una tariffa monoraria oltre che per le garanzie che attestano la provenienza da fonti rinnovabili.
Sono queste altre tendenze che emergono dalla relazione annuale dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera, vedi qui i dati sulle bollette elettriche per i consumatori domestici/industriali).
Consumi e produzione di elettricità
Più in generale, si legge nel documento, nel 2018 i consumi di energia elettrica in Italia, pari a 303,4 TWh, hanno registrato un leggerissimo aumento (+0,5%) rispetto all’anno precedente, spinti dal settore agricolo (+1,8%) mentre sono rimasti stabili gli altri settori e in particolare quello domestico.
La domanda nazionale è stata soddisfatta per l’87,1% dalla produzione nazionale, risultata in calo dell’1,8% rispetto ai dodici mesi precedenti, con tutte le fonti che vedono una variazione negativa al netto del boom dell’idroelettrico (+36%).
Nel complesso, si legge poi nella relazione, le rinnovabili sono cresciute del 10% nonostante la contrazione del fotovoltaico (-7,1%) e dell’eolico (-1,4%).
In calo anche l’output degli impianti a gas naturale (-7,6%) che hanno assicurato il 44,6% della generazione lorda (47,4% nel 2017). La quantità di energia elettrica incentivata si è attestata sui 63 TWh per un costo del sistema di 11,2 miliardi di euro, su un totale di oneri generali di poco superiore a 13 miliardi di euro.
Il mercato finale della vendita
Guardando ai dati del mercato finale della vendita, evidenzia l’Autorità nella sua relazione annuale, emerge che il 43,4% dei clienti domestici si trova nel mercato libero, in aumento rispetto al 38,8% del 2017, con un consumo medio pari a 2.073 kWh/anno contro i 1.840 kWh/anno acquistati dalle famiglie che ancora si trovano nel mercato tutelato.
Sul lato dell’offerta, nel 2018 è cresciuto in maniera decisa il numero dei venditori sul mercato retail: 73 in più per un totale di 638 operatori. L’operatore dominante resta il gruppo Enel, con una quota in lieve ascesa al 37,8% dei volumi venduti, seguito a grande distanza da Edison (4,9%) e dai gruppi Hera ed Eni (entrambi intorno al 4,3%).
Inoltre, prosegue la relazione, nel 2018 è aumentato leggermente il numero dei clienti che ha cambiato fornitore (switching), salito al 10,7% del totale (nel 2017: 10,3%).
Più in dettaglio, per quanto riguarda il mercato libero, la modalità contrattuale preferita è la monoraria, scelta dal 63,32% dei clienti, contrariamente a quanto avviene nel servizio di maggior tutela dove la tariffa bioraria è largamente prevalente.
La media delle proposte commerciali che ogni impresa è in grado di offrire ai potenziali clienti è risultata pari a 16,7 per la clientela domestica e 39,2 per la clientela non domestica, mentre il 25% dei venditori prevede una sola opzione. Le offerte online al momento rivestono un ruolo piuttosto limitato: nell’86% dei casi, infatti, il numero di contratti disponibili attraverso questo canale di vendita è risultato inferiore alle offerte complessivamente messe in campo dai venditori.
D’altra parte, precisa l’Autorità, al momento l’opzione web non sembra destare un grande interesse da parte delle famiglie, in quanto è risultato che solo il 3,4% dei clienti ha sottoscritto un contratto online.
In tema di prezzi, invece, è risultato che l’86% circa dei clienti domestici nel mercato libero ha sottoscritto un contratto a prezzo bloccato per almeno un anno dalla data della sottoscrizione; mentre il 42% ha scelto un contratto che prevede un abbuono/uno sconto con uno o più periodi gratuiti, oppure una somma fissa in denaro/in volume, che a sua volta può essere una tantum o permanente, eventualmente prevista al verificarsi di una determinata condizione.
In merito alla presenza di servizi aggiuntivi, tra i clienti domestici che hanno scelto un contratto a prezzo fisso emerge una netta preferenza sia per la garanzia di acquistare elettricità prodotta da fonti rinnovabili (il 39% ha firmato un contratto che la prevede) o un programma punti (36%).
Tra i clienti che hanno sottoscritto un contratto a prezzo variabile, più della metà ha scelto un’offerta priva di servizi aggiuntivi; risulta anche in questo caso l’interesse dei clienti per la garanzia di acquistare elettricità proveniente da fonti rinnovabili (27,6% del totale).
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