Utility che acquistano ESCo per fare efficienza energetica nei condomini
Diversi dati, ricerche e proiezioni dimostrano che nei paesi più industrializzati, Italia inclusa, il mercato dell’efficienza energetica è e sarà in costante crescita.
Ad esempio, per l’Italia, il CRESME ha stimato che nel 2018 gli incentivi fiscali per il rinnovo del patrimonio edilizio avrebbero attivato 28,6 mld di euro di investimenti (circa mezzo miliardo in più del 2017), di cui oltre 3,5 mld di € dedicati alla riqualificazione energetica. Si tratta del valore più alto della serie storica avviata dal 1998.
La crescita del mercato delle Energy Service Company
A questi andamenti positivi si affianca anche la crescita delle Energy Service Company (ESCo). E come ha evidenziato la IEA nelle sue analisi su scala mondiale la controparte che stringe accordi con una ESCo è, nella maggior parte dei casi, una realtà privata (grafico in basso).
Secondo Cecilia Hugony, architetto presso Teicos Group, in Italia “il codice degli appalti da un lato e il patto di stabilità dall’altro, non facilitano certo progetti in private-public partnership”.
Comunque, anche da noi il settore, seppur con maggior fatica, è in crescita: a fine 2017 le ESCo certificate secondo la norma UNI CEI 11352 erano 347, corrispondente ad una crescita del 30% rispetto al 2016. Secondo un elenco riportato dalla Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia (FIRE), ad oggi il numero di ESCo certificate si attesterebbe attorno le 370 aziende.
Se si osserva l’elenco appena citato si può notare come il settore sia estremamente variegato: da piccole società di consulenza a grandi utility e multi-utility internazionali. Rispetto al 2016, nel 2017 i ricavi complessivi delle ESCo sono cresciuti di oltre il 10%, passando dai 3 mld di euro del 2016 ai 3,4 del 2017.
La posizione delle utility e le acquisizioni di ESCo
“Tutte le utilities – ha detto Hugony – hanno inserito nei loro piani industriali importanti investimenti in efficienza energetica, in particolare degli edifici, e sono alla ricerca di progetti. Alcune hanno comprato delle ESCo, altre ne hanno aperte di nuove”.
“Si sono tutte attrezzate per il settore condomini – continua l’architetto – finanziando l’acquisto del credito di imposta. La difficoltà, qui, è trovare nuovi progetti e affrontare cantieri prevalentemente edili, un mercato molto diverso dal loro. È senz’altro un momento di grande trasformazione del mercato e di ampie opportunità per l’edilizia, che ha la chiave per mettere in contatto l’offerta di liquidità delle utility e la domanda di efficientamento degli edifici”.
Già nel 2016, Andrea Gilardoni, presidente CESEF (Centro Studi Efficienza Energetica), in un’intervista su QualEnergia.it affermava: “Le utility spesso già sono presenti nel settore dell’efficienza energetica, magari nell’illuminazione pubblica o negli edifici, ma con una presenza limitata. Ma hanno un portafoglio di clienti interessato al risparmio energetico. Non sempre però hanno le capacità per soddisfare questa domanda, per cui è evidente la sinergia possibile con le ESCo e l’interesse ad acquisire queste aziende specializzate in efficienza energetica, che conoscono tecnologie, mercati ed esigenze dei clienti”.
Sempre Andrea Gilardoni, ma nel 2018 – commentando il Rapporto AGICI dello stesso anno – ha dichiarato a FIRSTonline: “È interessante l’emergere di intese finalizzate all’efficienza energetica e all’acquisizione di ESCo come la recente acquisizione di Tep da parte di Snam. Anche A2A e Terna hanno recentemente annunciato accordi in questo settore che sta prendendo quota nell’ultimo anno e mezzo”.
Ancor più recenti sono invece le acquisizioni di Yousave da parte di Enel X e di SEA, una ESCo abruzzese, da parte del gigante dell’energia Eni (QualEnergia.it, Utility ed efficienza: Eni acquisisce una ESCo abruzzese).
Sullo stesso fronte, la multiservizi romana Acea Energia ha recentemente diffuso il proprio Business Plan 2019-2022 nel quale tra le “potenziali iniziative da attuare” figurano investimenti tra i 50-70 milioni di euro per “acquisizioni di ESCo, impianti pilota di cogenerazione/trigenerazione e installazione di cappotti termici”.
Eni e l’interazione diretta con i condomìni.
Tra le grandi aziende energetiche italiane, Eni è una di quelle che negli ultimi tempi si è interessata al settore dell’efficienza energetica in ambito residenziale. Il progetto “CappottoMio” ne è un esempio; nato dall’accordo tra Eni ed Enea, punta alla riqualificazione energetica degli edifici condominiali attraverso l’installazione del cappotto termico, sfruttando la possibilità, da parte dei clienti, di cedere al partner operativo di Eni gas e luce tutte le detrazioni fiscali ottenibili secondo quanto stabilito dalla legge.
In tempi più recenti, ancora Eni, ha annunciato la firma di un accordo con la sede di Roma di ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), per offrire una serie di vantaggi per la fornitura di gas, luce e servizi energetici ai condomìni romani. L’accordo prevede la nascita di un’organizzazione interna ad ENI che possa raccogliere informazioni ed esigenze da parte dei vari amministratori condominiali al fine di definire tariffe ad hoc e servizi in virtù delle diverse necessità.
Enel nel mercato della riqualificazione dei condomìni
Anche per Enel l’efficienza energetica è diventata una delle sue priorità. Nello Strategic Plan 2019-2021, figurano 1,1 mld di € di capitale da allocare, anche per “soluzioni di efficienza energetica, tra Italia (39%), Spagna (22%), Sud-America (27%) e Nord/Centro-America (13%)”.
Qualche mese fa Enel X, la business line di Enel dedicata a prodotti innovativi e soluzioni digitali, è entrata nel mercato della riqualificazione dei condomìni sulla spinta, anche in questo caso, dei vantaggi della cessione del credito (QualEnergia.it, Enel X entra nel mercato della riqualificazione nei condomini).
Il 9 aprile 2019 è stato ad esempio annunciato l’accordo tra Enel X e il Gruppo Gabetti, operatore dell’intermediazione di immobili residenziali e commerciali. “L’iniziativa – si legge in una nota – prevede una sinergia per lo sviluppo di progetti che favoriscano il miglioramento dell’impatto ambientale degli edifici, messa in sicurezza sismica e ammodernamento tecnologico dei condomini grazie al sistema di incentivi”.
“Questo accordo – ha dichiarato Emanuele Ranieri, responsabile vendite Enel X Italia – rappresenta un passo avanti nella proposizione delle nostre offerte ad amministratori e condòmini che vogliano riqualificare il proprio immobile, sia da un punto di vista energetico, riducendo drasticamente i propri consumi, sia migliorandone il rischio economico, riducendo il versamento immediato e senza dover attendere le canoniche 10 rate in 10 anni per recuperare il credito”.
Hera, nell’efficienza energetica senza acquisizione di ESCo
C’è poi il caso di Hera, multiservizi bolognese, che ha scelto di sviluppare internamente l’attività di ESCo. Nel suo report “Valore all’energia 2018”, l’azienda ha sottolineato l’attivazione di 227 interventi di efficienza energetica, di cui 186 già realizzati, e 46,8 milioni di euro di margine operativo lordo derivanti dalla promozione dell’efficienza energetica nel 2017. Sempre dal report è emerso che il Gruppo Hera ha concorso al 6% dell’obiettivo nazionale dei certificati bianchi, il principale meccanismo a disposizione delle ESCo per beneficiare degli incentivi previsti.
Tra i vari progetti in ambito residenziale e industriale degni di nota, l’applicazione del teleriscaldamento in 90mila appartamenti e, in generale, la realizzazione dal 2007 di 507 progetti legati al risparmio energetico.
Invasione o agevolazione?
È evidente che il peso delle utility nell’offrire servizi legati all’efficienza energetica sia in aumento. Secondo l’Energy Efficiency Report del 2018 delle 22 top utility italiane, ben 18 hanno al proprio interno una divisione dedicata a questo settore.
L’invasione delle utility nel terreno delle ESCo potrebbe rappresentare per quest’ultime una minaccia, specialmente per quelle nate esclusivamente a questo scopo?
Non la pensa così Roberto Olivieri, presidente dell’Associazione Italiana delle Energy Service Company (AssoESCo) che, da noi interpellato, ha valutato così l’evoluzione del mercato dell’efficienza energetica: “Hera è effettivamente l’unica realtà importante che promuove interventi di efficienza energetica senza acquisire ESCo già esistenti. Le iniziative e gli accordi promossi da Enel X ed Eni, invece, vengono poi attuati e realizzate grazie alle ESCo acquisite precedentemente: Yousave nel caso di Enel X e SEA in quello di Eni.
A partire dal 2016 le utilities si stanno muovendo sempre più intensamente nell’acquisizione delle principali ESCo: dall’acquisto di Avvenia da parte di Terna, passando per Bartucci acquisita da Alperia nel 2017, fino a Sisaid acquisita da Italgas nel 2018 e alle già citate acquisizioni di Eni ed Enel X. “Insomma, le utilities stanno offrendo i loro servizi principalmente attraverso le ESCo: l’invasione nel settore dell’efficienza energetica c’è, ma va a favore delle Energy Service Company”, dice Olivieri.
“Il mercato dell’efficienza energetica – ha continuato il presidente di AssoESCo – è un mercato in forte sviluppo che occupa una posizione di rilievo sia nell’Agenda della Comunità Europea che nel Piano Nazionale Energia e Clima. Serve essere attivi nell’offrire validi servizi di efficientamento. Quindi le ESCo, in questo senso, sono molto appetibili come appunto dimostrano le recenti acquisizioni da parte delle utility”.
Le utility, dal canto loro, è come se volessero cambiar pelle e diventare sempre più fornitori di servizi energetici piuttosto che esclusivamente fornitori di energia. “Sicuramente – ha concluso Olivieri – questo trend verrà mantenuto ed è chiaro che per raggiungere l’obiettivo europeo di uscita dalle fonti fossili entro il 2050, l’efficienza energetica rivestirà un ruolo fondamentale in questa roadmap, con le ESCo che, secondo noi, saranno protagoniste della scena”.
Powered by WPeMatico